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01. Il tratto iniziale del pellegrinaggio di San Nicola si sviluppa lungo l'antica via Micaelica, una delle vie Francigene del Sud. Questo percorso parte dal Santuario della Madonna di Stignano ed arriva fino alla Basilica di San Michele Arcangelo.
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02. Rosetta, 85 anni, durante il suo 50simo pellegrinaggio. Rosetta veste ancora il camice e la coperta, come da tradizione, e porta con sé il bastone con l'effige di San Nicola.
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03. La compagnia dei pellegrini di San Salvo è piuttosto eterogenea. L'aiuto reciproco è alla base dello spirito di solidarietà che si respira durante i giorni di convivenza del cammino. Questa eterogeneità rende questa compagnia unica.
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04. La compagnia di San Salvo ha scelto il rosso come colore distintivo d'appartenenza. Sacche, fazzoletti e fasce. Quest'ultime sostituiscono simbolicamente le coperte che il pellegrino, in passato, portava con sé per dormire sul pavimento.
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05. Il bastone o bordone è uno dei tratti distintivi del pellegrino. Rappresenta il terzo piede, un aiuto nei momenti di stanchezza e difficoltà e accompagna il pellegrino in ogni momento del cammino.
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06. Felicetta, 70 anni, con il suo bastone dopo aver camminato tutta la notte da Santo Spirito a Bari.
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07. La croce è sempre in testa alla fila. Tutti devono camminare dietro di Lei perchè rappresenta la vera guida. I pellegrini si alternano nel trasportarla e questa è una caratteristica della compagnia di San Salvo, l'unica a non avere un vero e proprio crocifero.
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08. Il 3 maggio si celebra la festa della croce, in commemorazione del ritrovamento della Santa Croce da parte dell'imperatrice Sant'Elena. I pellegrini, dopo un momento di preghiera e raccoglimento, baciano la croce e restano in silenzio fino alla sosta successiva.
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09. Il cammino non si ferma neanche con la pioggia ed è molto importante, in tal caso, prendersi cura della croce, coprendola. Qui è Fernando ad avere il ruolo del crocifero.
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10. Al termine di ogni giornata, la compagnia cerca momenti di riposo e silenzio. La convivenza rappresenta di sicuro una delle maggiori sfide del cammino, uno degli aspetti più difficili da gestire, specie in un gruppo così numeroso ed eterogeneo.
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11. Mattia, 50 anni, sosta in una delle stanze della canonica della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Monte Sant'Angelo. Durante il cammino, sono proprio strutture come queste a dare ospitalità ai pellegrini.
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12. Mario, 74 anni, chiede a Don Francesco Paolo, priore della compagnia, di potersi confessare durante una delle soste lungo il cammino.
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13. Don Francesco Paolo Vennitti, 33 anni, priore e capogruppo. Don Francesco partecipa al cammino da quando aveva 5 anni, al seguito della nonna Iolanda Suero, storica priora che ha guidato la compagnia per 55 anni fino alla sua dipartita.
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15. Antonietta, 69 anni, responsabile delle gestione delle derrate alimentari e cuoca della compagnia. Antonietta si preoccupa anno dopo anno, non solo di cucinare durante il cammino ma anche di produrre nei mesi precedenti le conserve necessarie ed i sottovuoti.
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16. Ogni sera la cena prevede un piatto di pasta, in rispetto del tradizionale modo in cui, in passato, i pellegrini venivano accolti dai cittadini dei vari paesi di sosta.
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17. Tonino, Giuseppe, Mario e Alfonso in un momento serale. In particolar modo qui bevono la “genziana”, digestivo da loro stessi prodotto nei mesi precedenti, in vista del pellegrinaggio.
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18. Nella canonica della Madonna dei Martiri a Molfetta i pellegrini dormono tutti insieme senza distinzione di sesso. Nelle altre strutture è diverso. Dormire separati, anche se sposati, è una delle regole principali del cammino.
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20. Santina, 57 anni, in un momento di solitario raccoglimento dopo il rito del perdono, in Santa Maria Maggiore – Barletta.
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21. Il rito del perdono è uno dei momenti più importanti del cammino. Viene effettuato per due volte e serve a chiedere perdono ai compagni di cammino per errori o mancanze involontariamente commesse durante la convivenza.
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22. Paolo, 30 anni e Franco, 48 anni, al cospetto di San Nicola. Paolo ha purtroppo degli importanti problemi di salute e questo cammino rappresenta per lui una grande speranza, oltre che un grande sacrificio.
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23. L'ultima tappa del cammino si svolge di notte, per poter permettere ai pellegrini di giungere in Basilica la mattina del 7 maggio.
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24. Tutta la compagnia in processione alle prime luci dell'alba dell'8 maggio. Ai pellegrini a piedi, si aggiungono anche altri fedeli giunti in pullman da San Salvo, Vasto, Monteodorisio e altri comuni dell'alto vastese.
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25. Nell'ultimo tratto del cammino, all'imbocco di Via Napoli, una delle strade di accesso della città di Bari, alcuni pellegrini procedono scalzi per rafforzare il loro atto di fede.
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26. La compagnia nella strade della città vecchia di Bari durante la processione dell'8 maggio. Durante tutto il cammino si intonano canti e litanie dedicati a San Nicola e ai Santi delle varie chiese di sosta.
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27. La compagnia al cospetto della statua del Santo all'interno della Basilica. San Nicola è un santo molto importante sia per la chiesa d'oriente che per quella d'occidente. E' considerato un dei santi taumaturghi ed a Lui sono attribuiti diversi miracoli.
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28. Le soste durante il cammino, momenti di relax ed aggregazione. Qui c'è anche Giacomo, un cane che ha accompagnato la compagnia da San Giovanni Rotondo a Monte Sant'Angelo. Giacomo è un nome di fantasia attribuitogli da Tonino e ampiamente condiviso da tutti.
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29. Una statua della Vergine incontrata durante il cammino sulla via Micaelica, Piero prostra la Santa Croce al suo cospetto.
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30. Dall'abbazia di Pulsano, 9 km dopo aver lasciato Monte Sant'Angelo, si inizia la discesa verso Manfredonia, verso il mare, attraverso un sentiero impervio e scosceso, che attraversa la “valle degli eremi”. Tragitto che i pellegrini chiamano la “discesa del deserto”.
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31. Durante l'attraversamento dei vari paesi, il passaggio dei pellegrini è sempre visto come un momento di grande curiosità
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32. Ognuno si adatta meglio che può per poter sopperire alle incombenze quotidiane. Mario qui asciuga le proprie scarpe con un phon, dopo una lunga giornata sotto la pioggia.
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34. Molfetta (BA), Santina si riposa dopo aver immerso i piedi nella fresca acqua del mare. I piedi rappresentano sicuramente la parte del corpo maggiormente colpita dal continuo camminare.
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35. Alfonso al risveglio. Ogni pellegrino porta con sé il necessario per affrontare la notte. Questi accessori vengono trasportati da un furgone e da una macchina. Alfonso è l'autista dell'auto. Anche questa è un'importante forma di aiuto durante il cammino e prevede lunghi momenti di attesa.
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36. I pellegrini, all'uscita dalle varie chiese, dopo preghiere e canti, non voltano mai le spalle all'altare.
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37. Durante il percorso, il bastone viene abbellito con fiori e piante. I capelli d'angelo ( Stipa Austroitalica martinoesky) rappresentano la decorazione più ambita. Questa specie cresce in pochissime zone in Italia, fra cui Monte Sant'Angelo.